Concorso di recupero e valorizzazione: il Padiglione 28
Oggi vogliamo condividere con voi un progetto rimasto per qualche tempo nel cassetto, ma che ci sta particolarmente a cuore: la proposta di cafelab architetti per il concorso "Programma di valorizzazione patrimoniale del complesso di Santa Maria della Pietà". Promosso su proposta dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio del Comune di Roma.
Il progetto si concentra sul recupero e la riqualificazione del Padiglione 28, uno dei più grandi del complesso, per trasformarlo in una nuova sede per la Scuola di Danza Balletto di Roma, con ambienti dedicati a sale danza, spogliatoi, foresteria e spazi polifunzionali per eventi e attività culturali, recuperando l’identità unitaria, frammentata dalle molteplici modifiche e offrendo una nuova fruibilità contemporanea nel rispetto della storia architettonica e funzionale del padiglione.
Breve storia del manicomio
Il Manicomio di Santa Maria della Pietà fu progettato e realizzato tra il 1910 e il 1924 da Edgardo Negri, Silvio Chiera e Saverio Guidi, con la collaborazione dell'ingegnere Chiera per le strutture in cemento armato.L’ospedale fu costruito su una collina, vicino alla via Trionfale e concepito come un sistema aperto di edifici disposti su un percorso anulare, integrato nel paesaggio circostante come un complesso a villaggio, con annessa colonia agricola facendo sì che, come dichiarato dagli stessi progettisti, si allontani “sempre più per i poveri reclusi l’idea del reclusorio”.
Ogni padiglione, indipendente dagli altri, ospitava diversi servizi, favorendo l'autosufficienza dei malati. Nel 1937 la struttura accoglieva circa 2300 pazienti. Dopo la legge 431/1969 e la Riforma Basaglia del 1978, il manicomio fu progressivamente chiuso, con l'ultimo paziente dimesso nel 1999.
Oggi, parte degli edifici ospita uffici e associazioni e la zona è tutelata come bene culturale.
immagine da ArchiDIAP
Analisi e Strategia Progettuale
Costruito tra il 1910 e il 1924 come parte di un manicomio a villaggio, il Padiglione 28 si distingue per la sua sobria architettura e la presenza di un cortile interno. Tuttavia, le trasformazioni subite nel tempo ne hanno frammentato gli spazi, compromettendo l’identità originaria dell’edificio. Il nostro intervento mira a restituire leggibilità e coerenza al volume, mantenendo al minimo le modifiche alle strutture esistenti.
La nuova funzione del Padiglione 28
L’edificio si sviluppa attorno a un salone centrale a doppia altezza e a un cortile interno, elementi chiave del progetto.Il salone a doppia altezza viene recuperato nella sua vocazione aggregativa e diventa il fulcro dei flussi distributivi:
uno spazio polifunzionale destinato, a seconda delle necessità, a sala danza per saggi e spettacoli, spazio per esposizioni artistiche, convegni ed eventi culturali.
Su questo salone si affacciano due ingressi principali: uno collega le attività quotidiane della Scuola di Danza del Balletto di Roma, i cui uffici e sale danza si articolano ad anello attorno allo spazio, mentre l’altro conduce al foyer, dotato di un’area accoglienza con caffetteria.
Sul terzo lato, il salone si apre verso il cortile interno, uno spazio flessibile pensato per collegarsi alle terrazze panoramiche concepite come luoghi di relax per la cittadinanza.
Gli ambienti interni, distribuiti su tre livelli, si conformano alla struttura esistente attraverso interventi minimi e reversibili.
Al primo piano si trovano le sale di danza e una foresteria, servita dagli ascensori esistenti, mentre il piano seminterrato ospita gli spogliatoi, un’area benessere e un ristorante ricavato negli spazi dell’ex centrale termica.
Interventi Architettonici e Tecnici
Il progetto si basa su interventi leggeri e reversibili, privilegiando la conservazione delle strutture originarie:
- Conservazione storica delle facciate esterne e degli elementi decorativi, basato su analisi diagnostiche approfondite per preservare i materiali originali e demolizioni limitate per adattare gli spazi interni alle nuove funzioni senza alterare le murature portanti.
- Sostenibilità: con soluzioni tecnologiche non invasive e l’integrazione di sistemi di illuminazione e climatizzazione a basso impatto ambientale. Il progetto include pannelli fotovoltaici per la produzione di energia e un sistema per il recupero delle acque piovane.
- Accessibilità: un'attenzione particolare è stata dedicata all'accessibilità, con percorsi privi di barriere architettoniche e i flussi di utenti studiati per evitare interferenze tra le diverse attività.
Un nuovo futuro per il Padiglione 28
Con questa proposta, il Padiglione 28 è restituito alla comunità come fulcro culturale e sociale, integrato armoniosamente nel Parco di Santa Maria della Pietà, preservando la memoria storica e valorizzandola per le generazioni future.
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